Guida per l’allestimento e l’uso del tuo Home Studio III

indice generale

indice cap. iii

IC – Il convertitore

IIC – La frequenza di campionamento

IIIC – Word Clock

IVC – Protocolli audio

IC – Il convertitore

I registratori a nastro analogici funzionano variando la quantità di magnetismo memorizzata su una banda di nastro di plastica rivestita di ossido di metallo, invece la tua DAW rappresenta il suono digitalmente, come una serie di numeri.

Il suono registrato inizia quasi sempre come un segnale analogico, una piccola tensione CA (corrente alternata) generata da strumenti quali come microfoni o pickup elettrici. Quella piccola tensione analogica dovrà prima passare attraverso un preamplificatore analogico, solitamente integrato nella tua interfaccia audio, per aumentare il suo livello a qualcosa di un po’ più robusto che può essere inviato a uno stadio di conversione da analogico a digitale (AD).

Il convertitore AD cambia la tensione analogica che varia continuamente in un flusso di numeri che rappresentano la forma esatta dell’onda sonora in un’altra forma. Il file audio digitale risultante ha un grande vantaggio rispetto a una registrazione su nastro analogica: poiché il segnale audio è rappresentato semplicemente come un flusso di numeri, qualsiasi registrazione audio digitale può essere duplicata senza perdita di qualità semplicemente copiando numeri.

Il segnale non verrà degradato dalla copia, a differenza del nastro analogico in cui la qualità del suono viene persa con ogni fase di copia e persino con la riproduzione ripetuta. Ciò significa che puoi creare liberamente copie di backup o di sicurezza’ durante la modifica che sono esattamente uguali all’originale.

Come funziona un convertitore AD? Nella sua forma più semplice, l’azione di un convertitore AD può essere pensata come eseguire una misurazione istantanea di una tensione analogica migliaia di volte in successione e rendere ciascuna di tali misurazioni come un numero. Il numero di volte in cui lo fa in ogni secondo è chiamato ‘frequenza di campionamento.

IIC – La frequenza di campionamento

La frequenza di campionamento per l’audio deve essere più del doppio della frequenza più alta che si desidera ricostruire e poiché la gamma superiore per l’udito umano è generalmente accettato come 20kHz, che richiede una frequenza di campionamento di almeno 40kHz.

Le frequenze superiori a 20kHz (metà della frequenza di campionamento) devono essere rimosse dal segnale audio analogico prima della conversione AD utilizzando filtri, al fine di evitare un tipo di distorsione noto come ‘aliasing’.

Per consentire la costruzione di filtri pratici, la frequenza viene aumentata leggermente al di sopra della necessità teorica, risultando nelle frequenze di campionamento più comunemente utilizzate di 44.100 e 48.000 (48 kHz).

Per riprodurre l’audio, il lungo elenco di numeri che abbiamo registrato viene inserito in un convertitore da digitale ad analogico DA, esattamente alla stessa frequenza di campionamento con cui erano generato, consentendo di ricostruire una versione accurata della forma d’onda originale come segnale analogico ancora una volta.

IIIC – Word Clock

È fondamentale che il flusso di dati audio digitale venga immesso nel convertitore digitale-analogico esattamente alla stessa velocità con cui è stato registrato, altrimenti sarebbe impossibile ricreare il segnale originale.

I sistemi digitali richiedono quindi un orologio elettronico, o clock, stabile che definisca i punti esatti nel tempo al quale verrà campionato l’audio. L’orologio del tuo sistema risiede nella tua interfaccia audio e, a meno che tu non stia configurando una serie complessa di più dispositivi digitali, non devi preoccupartene.

Se stai registrando da una sorgente digitale esterna, l’interfaccia dovrà utilizzare l’orologio di quella sorgente esterna invece del proprio, cosa che normalmente accade automaticamente quando selezioni un ingresso digitale, ma potrebbe essere necessario selezionarla manualmente in alcune interfacce.

IVC – Protocolli audio

Esistono più protocolli audio digitali dallo standard S/PDIF di facile utilizzo che trasferisce l’audio digitale da un dispositivo di consumo a un altro fino a protocolli audio digitali multicanale come MADI (Multichannel Audio Digital Interface).

Alla fine, probabilmente incontrerai una situazione in cui non puoi collegare dispositivi audio digitali insieme a causa di formati di dati incompatibili.